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La leggenda vuole

Si narra che il 30 maggio 1007, arrivarono a Bergamo, con un potente esercito, il re d’Ungheria e di Boemia ed il suo consigliere Longofredo con i suoi tre figli: Ingelforte dei Capitanei del alio, Leopardo dei Capitanei de Martinengo e Terzo dei gentiles de tertio. Costoro divennero capostipiti di tre importanti famiglie bergamasche: Agliardi, Martinengo e Terzi. È da Ayardo, Console di Giustizia nel 1175, che derivò il cognome.

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Alessio Agliardi e Bartolomeo Colleoni

Alessio Agliardi, nel Quattrocento, fu un insigne architetto e godette della stima del Doge di Venezia e di Bartolomeo Colleoni. Quest’ultimo, nominò Alessio e i suoi discendenti, membri di diritto del Consiglio del Luogo Pio Colleoni. Ancora oggi, dopo più di cinquecento anni, un membro della famiglia Agliardi, siede nel Consiglio del Luogo Pio, istituzione che amministra i beni lasciati dal famoso condottiero, tra cui la Cappella Colleoni in Città Alta. Figlia di Alessio fu Lucrezia, fondatrice del Monastero di S. Anna in Albino, il cui ritratto, eseguito da G.B. Moroni, è esposto al Metropolitan Museum di New York.

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La villa di Sombreno

Nell’Ottocento Paolo Agliardi sposò Marianna Pesenti, l’ultima discendente dei Conti Pesenti e proprietaria della Villa di Sombreno. Paolo partecipò al Risorgimento con i figli Alessio, Pietro e Giovanni Battista. Quest’ultimo fu Deputato al Parlamento Nazionale e Senatore del Regno. La nipote Laura morì in guerra come volontaria della Croce Rossa, la sorella Elena, sposata al Senatore Antonio Pesenti, industriale del cemento, guidò a lungo la Croce Rossa Bergamasca compiendo numerose missioni in Africa, Spagna e Albania.

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Personaggi illustri in casa Agliardi

Nel 1924 Giovanni Battista si sposò con Maria Carolina Gallarati Scotti dei principi di Molfetta, grazie anche ad una buona parola di Angelo Roncalli, poi diventato Papa Giovanni XXIII. Maria Montessori, amica di famiglia, fu spesso ospite a Sombreno. Il ritratto usato per la banconota delle 1.000 lire fu preso da una fotografia scattata nel giardino di Sombreno. I discendenti che tutt’oggi risiedono nella Villa di Sombreno e nel Palazzo di Bergamo custodiscono e desiderano condividere il patrimonio di arte, storia e tradizione tramandato nei secoli.